Gli sportivi non vaccinati sono diversi, dal mondo del calcio a quello dell’NBA, passando per l’atletica: quali sono le regole per loro?
Non essendoci l’obbligo vaccinale, nessuno è tenuto ad aderire alla campagna vaccinale. Eppure, in molte occasioni, sia lavorative che non, è obbligatorio essere in possesso di Green Pass oppure di un esito negativo del tampone. Considerando che gli sportivi non vaccinati sono diversi, vediamo quali sono le regole che devono rispettare per poter gareggiare.
Sportivi non vaccinati in Italia: quali sono le regole?
Per quel che riguarda gli sportivi vaccinati in Italia, i numeri sono più che positivi. In serie A, ad esempio, sono circa una ventina le persone che hanno scelto di non aderire alla campagna vaccinale anti Covid-19. Un dato preciso non si può avere perché i club sportivi non sono obbligati a comunicare la scelta dei tesserati se non quando è l’intero team ad essere coperto dal farmaco. L’Inter FC, ad esempio, risulta vaccinata al 100% e questo significa che tutti, calciatori e non, hanno aderito alla copertura anti Covid. Non solo gli atleti della prima squadra, ma anche le formazioni giovanili e l’intero staff. Diversa, invece, è la situazione nel club bianconero. Il giocatore della Juventus Adrien Rabiot, non a caso, è attualmente in quarantena perché risultato positivo al Covid durante il ritiro in Francia.
E’ bene sottolineare che, in serie A, i calciatori non sono obbligati ad aderire alla campagna vaccinale. Eppure, essendo il Green Pass obbligatorio sul posto di lavoro, la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha dovuto adeguarsi. Pertanto, la commissione medica ha chiesto ai giocatori di rispettare le normative nazionali. Quanti non sono vaccinati, quindi, devono sottoporsi al tampone ogni 48 ore. Soltanto così possono partecipare agli allenamenti e alle partite.
Non solo il mondo del calcio, anche tutte le altre discipline sportive dovranno adeguarsi. Ovviamente, stiamo parlando dei professionisti, ovvero di coloro che hanno fatto della passione per lo sport un lavoro. Ad una ragazzina che si presenta in piscina per la normale lezione di nuoto, ad esempio, non verrà richiesto né il Green Pass e né tantomeno il tampone.
Sportivi non vaccinati all’estero: la situazione è critica
Mentre in Italia la situazione sembra essere sotto controllo, all’estero le criticità sono diverse. In Premier League oltre la metà dei calciatori non è vaccinata e a nulla sono valsi i premi che la federazione ha riservato ai club per incentivarli ad aderire alla campagna vaccinale. Spostandoci nel mondo dell’NBA, la realtà è ancora più preoccupante. I giocatori ‘No Vax’ sono tanti e non hanno intenzione di piegarsi alle direttive delle società . Perfino davanti alle multe e alle squalifiche, gli atleti hanno preferito continuare a non immunizzarsi. Non a caso, molti di loro, non potendo entrare nei luoghi pubblici, stanno perdendo il lavoro.